prEN 17235, una norma sospesa

EN 17235, o meglio si dovrebbe parlare di FprEN 17235. La nuova norma sui dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente nelle opere di costruzione sembrava volgere alle sue battute finali per l’approvazione, pubblicazione e successiva armonizzazione nell’ambito del Regolamento (UE) n. 305/2011. L’iter di creazione e successiva pubblicazione della norma, appunto non concluso, è stato ed è ancora piuttosto controverso.

Stando alla timeline ufficiale pre-covid, la norma avrebbe dovuto essere licenziata dal CEN/TC 128/WG1 ancora ai primi di dicembre 2019. Il voto formale, dopo i dovuti aggiustamenti avrebbe dovuto essere lanciato entro i primi di marzo 2020 e sempre entro maggio 2020 avremmo dovuto sapere se la fumata fosse stata bianca oppure nera. Oltre alle varie difficoltà di allineamento tecnico tra i vari paesi, la FprEN 17235 ha subito anche diversi aggiornamenti per incontrare le necessità dello HAS consultant, cioè la figura responsabile di vagliare le pubblicande norme tecniche perché possano essere utilizzate a supporto dei requisiti essenziali o di base di direttive o regolamenti europei.

Dopo questa fase, una comunicazione da parte dell’UNI – il nostro Ente normatore – che risale a maggio 2020 diceva che l’FprEN 17235 era ora pronta per il voto formale. Nell’ipotesi che il voto formale fosse stato lanciato entro l’estate ci sarebbero voluti due mesi di votazione per i soli membri che partecipano al CEN TC 128 e, se tutto fosse filato tutto liscio, la norma sarebbe stata approvata.

Infatti dopo l’approvazione, per tutte le norme tecniche del CEN, cominciano le procedure di traduzione nelle tre lingue ufficiali dell’Unione Europea – va ricordato che le norme vengono definite in inglese e poi vengono tradotte – e queste procedure possono durare alcuni mesi. Una volta che la norma è disponibile e pubblicata dal CEN, allora può essere armonizzata nell’ambito del Regolamento o Direttiva europei a fronte dei quali è stata elaborata.

Solo dopo l’armonizzazione, vale a dire la pubblicazione dei suoi riferimenti nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, questa diventerà obbligatoria per tutti i fabbricanti o coloro che immettono sul mercato dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente nelle opere di costruzione. E così, nonostante il gruppo di lavoro fosse riuscito a trovare una bozza condivisa, con non poche difficoltà e con l’obiettivo di avere una norma armonizzabile sul territorio europeo, non ci sono state più notizie ufficiali e la probabilità che la norma venga pubblicata sembra sempre più remota.

Pare infatti che sia entrata in uno stato di “sospesione” a causa di alcune modifiche ai regolamenti che interessano i processi di normazione europea, insieme a diverse altre norme sviluppate nello stesso periodo. Ma le informazioni sull’argomento sono tutt’altro che chiare, e la sensazione è che sia stata persa un’occasione per uniformare il mercato europeo di un settore in espansione e che necessita di regole ben definite non solo in Italia.


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